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Nomadi digitali

SET 03, 2020

Lavorare e Viaggiare o Lavorare Viaggiando? Scopriamo qualcosa in più sul nuovo trend dei Nomadi Digitali

Il COVID-19 ha stravolto la vita delle persone sotto tutti i punti di vista. Dalla scuola al modo di fare la spesa, dalle vacanze sempre più impraticabili al lavoro da remoto. Quest’ultimo, in particolare, ha subìto modifiche sotto tutti i punti di vista, e in molti si chiedono se tornerà mai com’era prima, o se resterà regolato dalle nuove modalità. Se è vero che lo “Smart Working” ha generato una serie di problemi connessi alla stabilità psicologica del lavoratore, nonchè alla sua incapacità di adattarsi a condizioni nuove, a parità di lavoro da svolgere, è anche vero che è possibile intravederne una serie di vantaggi, di cui le persone nei paesi più digitalizzati è già da un po’ di anni che godono.

Prima tra tutti, l’elasticità e la flessibilità oraria: non dover attenersi a ritmi serrati di lavoro, inquadrati in archi temporali precisi e “guai a chi sgarra”. In secondo luogo è possibile citare il “dress code”: non doversi più addobbare come alberi di Natale ma poter scegliere di indossare gli indumenti più congeniali a noi per poter lavorare nella maniera più comoda. A cascata è possibile elencare fattori quali: “time management”; “risparmio sulla benzina o sui mezzi pubblici”; “meno inquinamento”; etc.
Nomadi Digitali

Ma noi oggi parleremo di una categoria di persone che era già “smart” e che non ha fatto altro che ritrovarsi in una situazione familiare allargata.

E chi era abituato a lavorare “in smart”, appurato il contesto in cui è finito a trovarsi, ha optato per il seguente ragionamento: “chi mi impedisce, vista la possibilità di lavorare da remoto con solo un PC e una connessione internet, di viaggiare tutto l’anno, spostandomi di città in città, di paese in paese, continuando a lavorare nei vari resort/hotel in cui alloggio?”

E la risposta positiva a questa domanda si chiama “Nomade Digitale”

Perchè lavorare prima, e viaggiare poi, quando possiamo lavorare viaggiando?

Ecco che ci viene in mente l’immagine di noi che prendiamo il primo aereo con uno zaino in spalla contenente due t-shirt, le cuffie, un bermuda e il computer. Evocativo, simbolico e terribilmente romanzesco.

Ci immaginiamo visitare giungle, cavalcare elefanti, fare immersioni con gli squali il giorno, per poi tornare la sera nella casa con la piscina mentre controlliamo la Mail in ciabatte.

E’ tutto vero, è tutto possibile.

Ciò che ci teniamo a dire è che, in linea di massima, in questo caso di veri CONTRO non ce ne sono.

Tutti gli “svantaggi” e i motivi che possono spingerci a rinunciare a compiere una tale avventura riguardano per lo più aspetti del carattere della persona e fattori emotivi.

La solitudine, i legami, la lontananza dalle proprie origini, l’incapacità di adattamento, i blocchi mentali, l’incertezza e la sfiducia.

Una lista di avversità che si trovano nei nostri animi e che, a seconda del tipo che persone che siamo, è possibile ignorare, ridurre a difficoltà temporanee, convertire in forza con resilienza o addirittura sconfiggere definitivamente proprio attraverso la sfida con cui li andremo ad affrontare.

Per chi volesse comunque, lasciamo QUI (nomadlist.com) il link al sito interamente dedicato alla categoria del Nomade Digitale: informazioni essenziali su ogni città e paese quali meteo; velocità della connessione internet; costi; svago; livello di sicurezza; livello culturale, lingue parlate maggiormente; etc. Tutto confluisce in un voto finale “del nomade” (“Nomad Score”) attraverso un punteggio che va da 1 a 5.

Ora avete tutti gli strumenti per scegliere se lavorare da casa, mettere da parte un gruzzoletto e godervi le vacanze dimenticando parole come “smartphone” o “browser”, oppure partire insieme a Colombo verso la scoperta di mondi sconosciuti, con il vostro amico portatile da compagnia, rettangolare, grigio e fedele!